Parco archeologico del ColosseoSanta Maria AntiquaIl complesso di Santa Maria Antiqua costituisce una testimonianza unica della pittura di Roma altomedievale, gota e bizantina e della cristianizzazione del centro della città antica. Negli ambienti che costituivano l’estensione del palazzo imperiale presso l’angolo nord-ovest del Palatino verso il Foro fu realizzata, con la diffusione del culto cristiano anche in quello che era il cuore della città antica, prima una cappella, poi una chiesa con funzione, per un lungo periodo, di cappella palatina, che divenne sede vescovile di Roma.Scavata nel 1900 alle pendici del Palatino, la chiesa conserva sulle sue pareti un patrimonio di pitture unico nel mondo cristiano del primo millennio, databile dal VI al IX secolo, quando la chiesa fu abbandonata e sepolta a causa del terremoto dell’847. I cicli pittorici del complesso sono un eccezionale documento dello sviluppo della pittura non solo romana, ma di tutto il mondo greco bizantino contemporaneo, dal momento che l’iconoclastia distrusse gran parte delle immagini sacre di quell’epoca.La chiesa di Santa Maria Antiqua si inserì, come già sottolineato, in un monumentale ambiente pagano di età domizianea. La sua decorazione presenta numerose fasi, testimoniate dalla parete definita “palinsesto”, pietra miliare nella storia della pittura medievale. Si tratta di un ampio lacerto a destra dell’abside, in cui sono identificabili sette livelli stratificati di pittura, dal IV all’VIII secolo d. C. Alla fase pagana si data un intonaco dipinto, mentre alla prima fase della cappella risale l’immagine della Maria Regina, una Madonna frontale con corona in trono con il Bambino adorata da un angelo, in una fase successiva è rappresentata l’Annunciazione con il cd. ‘Angelo bello’, sino ad arrivare ai frammenti con le teste di due Padri della Chiesa risalenti al periodo di papa Giovanni VII (705-707), quando fu decorato anche l’arco absidale. Particolarmente ben conservato anche il ciclo dedicato al martirio dei santi Quirico e Giulitta, che decora quasi integralmente la cappella di Teodoto (a sinistra del presbiterio), risalente al pontificato di papa Zaccaria (741-752). La decorazione della cappella, dove sono raffigurati anche il committente e la sua famiglia, è dominata dalla Crocifissione. In questo caso la pittura si affida alla narrazione rapida, con l’impiego del disegno in funzione del movimento delle figure e per circoscrivere le forme e le campiture del colore. La cappella alla destra del presbiterio, dove si riconoscono teorie di santi, è invece dedicata ai Santi Medici.La complessa stratificazione pittorica della chiesa è resa più leggibile attraverso la tecnologia digitale: il video mapping restituisce in maniera immersiva le parti mancanti degli apparati decorativi delle due cappelle ai lati del presbiterio, e l’innovativo light mapping isola i diversi strati del “palinsesto”, mentre la narrazione della storia dell’edificio e delle sue pitture è affidata a coinvolgenti apparati multimediali.Nella navata sinistra è rappresentata una teoria di santi della Chiesa greca e latina, con Cristo al centro, sormontata da storie del Vecchio Testamento. Ben conservati sono pure gli spazi affrescati della schola cantorum.Rampa di Domiziano e Oratorio dei Quaranta Martiri La sala di ingresso alla monumentale Rampa di Domiziano che conduceva con un percorso con curva a tornante dal Foro ai Palazzi Imperiali sul Palatino, oggi nuovamente percorribile, con la cristianizzazione del Foro fu trasformata in Oratorio dedicato a quaranta soldati cristiani condannati a morte nelle acque ghiacciate di un lago a Sebaste in Armenia, durante le persecuzioni imperiali all’inizio del IV secolo d.C. L’episodio è rappresentato in due grandi affreschi databili all’VIII secolo. L’ambiente, a pianta quadrangolare, conserva inoltre, sul muro di destra, un affresco con Sant’Antonio eremita e il pavimento in frammenti marmorei.L’Oratorio è allestito con pannelli e supporti video che narrano le evoluzioni e il ritrovamento di questo spazio denso di storia situato nel centro del Foro.L’aperturà giornaliera sarà compresa tra le 10.30 e le 19.15 , con ultimo accesso alle 18.15.Dal 18 Luglio Santa Maria Antiqua sarà di nuovo visitabile con l'acquisto del biglietto Full Experience (con Arena del Colosseo, Museo Palatino, casa di Augusto e Santa Maria Antiqua con rampa di Domiziano) a 22,00 €. L'accesso sarà limitato a gruppi di massimo 10 persone ogni 5 minuti, fino ad un massimo di 20 persone in totale all'interno del monumento. I biglietti saranno tutti smaterializzati, acquistabili online sul sito ufficiale www.parcocolosseo.it e sul sito del concessionario www.coopculture.it. Tutti i biglietti saranno collegati a un’app gratuita che permetterà, già da casa, o al più tardi all’ingresso nell’area archeologica, di scaricare le mappe dei percorsi, i contenuti storici e tutte le informazioni utili alla visita in sicurezza.Prima di varcare gli ingressi al Colosseo e all’area archeologica del Foro Romano e del Palatino, tutti i visitatori, già dotati di mascherina, saranno sottoposti alla misurazione della temperatura mediante termoscanner.
Al Foro Romano e Palatino sarà previsto un unico ingresso, lungo via dei Fori Imperiali, in Largo della Salara/Largo Corrado Ricci. Da qui il pubblico potrà accedere senza necessità di prenotare per un orario preciso.