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Romanzesu

Bitti

Il complesso archeologico di Romanzesu è uno dei principali insediamenti abitativi e cultuali dell’età nuragica. Costituisce un santuario federale nuragico, secondo la definizione coniata dal grande archeologo Giovanni Lilliu, ossia un luogo di culto frequentato da comunità di villaggio anche distanti tra loro. Generalmente dedicati al culto delle acque, questi santuari erano incentrati sulla presenza di edifici sacri di differenti tipologie (templi a pozzo, templi a megaron). Si suppone che nell’edificio principale del villaggio si riunissero in assemblee federali i clan più potenti della Sardegna centrale per consacrare alleanze o per decidere guerre. Le strutture comuni erano organizzate in modo da far convivere momenti di festa religiosa e di festa civile, il mercato con l’assemblea politica. Il villaggio santuario di Romanzesu, che si estende per circa sette ettari all’interno di un fitto bosco di sughere, comprende diverse strutture per il culto ed un centinaio di capanne. La particolarità del sito archeologico consiste nella presenza di un grande spazio cerimoniale, formato da strutture a gradoni in granito di forma ellittica, collegato ad un altro bacino di dimensioni inferiori. Qui verosimilmente si svolgevano le abluzioni rituali ed i riti ordalici, durante i quali coloro che venivano accusati di gravi colpe venivano sottoposti a giudizio divino attraverso l’acqua. Il tempio a pozzo della fonte sacra è composto, secondo le caratteristiche di questo tipo di costruzione, dal vestibolo -con una fossa per i sacrifici ed uno spazio per esporre gli ex voto-, una scala con soffitto gradonato ed una camera con struttura a tholos dove si raccoglieva l’acqua. Sono presenti anche due templi a megaron, di cui uno particolarmente rilevante per la presenza di banconi perimetrali per la deposizione delle offerte e di una fossa circolare, che forse fungeva da sostegno per i contenitori dell’acqua utilizzata per le abluzioni rituali. Le varie strutture del villaggio risalgono ad un periodo compreso tra l’età del Bronzo Medio e quella del Bronzo Recente e Finale (XVI- IX sec. a. C.). I Romani si insediarono successivamente nel sito edificando mansiones (fattorie), da cui il toponimo Romanzesu.

Indirizzo

ss 389
08021 Bitti

Informazioni

www.coopistelai.com
Tel: 0784 414314
Intero: Euro 3,10
Ridotto: Euro 2,10 (sino ai 18 anni), Euro 1,60 (gruppi e scolaresche) Ingresso gratuito: sino ai 5 anni, diversamente abili e loro accompagnatori