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«Volti di Palmira ad Aquileia» la nuova mostra al Museo archeologico nazionale di Aquileia.

La mostra «Volti di Palmira ad Aquileia» è la prima, in Europa, dedicata alla città siriana di Palmira dopo le distruzioni recentemente perpetrate. L’esposizione rappresenta un’altra tappa, dal fortissimo valore simbolico, di quel percorso dedicato all’ “archeologia ferita”, che Fondazione Aquileia assieme al Polo Museale del Friuli Venezia Giulia hanno intrapreso nel 2015 con la mostra dei tesori del Musée national du Bardo (Tunisi), per dare conto di quanto accade, ormai da anni, nei Paesi teatro di distruzioni e violenze operate dal terrorismo fondamentalista, mettendo in mostra opere provenienti da quei siti.

Presentazione presso il MiBACT alla presenza del Ministro Franceschini e della Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani

L’esposizione, a cura di Marta Novello e Cristiano Tiussi – nata dalla collaborazione tra la Fondazione Aquileia e il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia – Museo Archeologico Nazionale di Aquileia grazie ai prestiti concessi dal Terra Sancta Museum di Gerusalemme, dai Musei Vaticani, dai Musei Capitolini, dal Museo delle Civiltà-Collezioni di Arte Orientale “Giuseppe Tucci”, dal Museo di Scultura Antica “Giovanni Barracco”, dal Civico Museo Archeologico di Milano e da una collezione privata – raccoglie diciassette pezzi originari di Palmira  – alcuni dei quali riuniti per la prima volta dopo la loro dispersione nelle collezioni occidentali– e otto da Aquileia che vogliono dimostrare, pur nella distanza geografica e stilistico-formale, il medesimo sostrato culturale che accomuna le due città, mediante l’utilizzo di modelli autorappresentativi e formule iconografiche affini. L’esposizione costituirà, inoltre, l’occasione per restaurare i reperti concessi in prestito dalla Custodia di Terra Sancta, con un intervento finanziato e coordinato dal Polo museale del Friuli Venezia Giulia, che, alla conclusone della mostra, consentirà di restituire i rilievi pronti per la loro esposizione nel nuovo allestimento del Terra Sancta Museum. La mostra ha ricevuto il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale ed è realizzata anche grazie al sostegno di Gruppo Danieli, Friulana Gas, Cassa Rurale Fvg, e Confindustria Udine.

Sia Palmira che Aquileia – rammentano Antonio Zanardi Landi e Cristiano Tiussi, Presidente e Direttore della Fondazione Aquileia – erano luoghi di tolleranza e fruttuosa convivenza tra culture e religioni diverse, oltre a esser testimoni che diciotto secoli fa il Mediterraneo costituiva un’unità integrata non solo dal punto di vista dei commerci, ma anche di quello della circolazione delle idee e dei canoni artistici e narrativi.” Una comunanza che si riverbera anche con Venezia, come sottolinea Debora Serracchiani, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che nella prefazione al catalogo della mostra scrive: “Palmira sviluppò l’arte del commercio, vendendo ai romani quei beni di lusso che comprava dai persiani e che provenivano dalle lontane India e Arabia. Incenso, mirra, pepe, avorio, perle e stoffe che venivano scambiati per grano, vino, olio e garum. Gli scambi con il mondo diedero un carattere particolarissimo, aperto e cosmopolita a quest’oasi aramaica, proprio come secoli dopo plasmarono il carattere di Venezia”.

Il fine della mostra è anche far emergere, come spiegano la Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia Marta Novello e il Direttore del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia Luca Caburlotto, “quell’unità culturale che attraverso la contaminazione di modelli eterogenei, nelle pur diverse espressioni formali, costituì la peculiarità del mondo romano e sulla quale si vuole porre l’accento, attraverso il gioco di sguardi che l’allestimento contribuisce a sottolineare, per superare le ferite che ormai già troppe volte in questi ultimi anni sono state inflitte al patrimonio culturale universale.” Anche Aquileia era città di commerci e di confine, porta verso Oriente dell’Impero Romano, e anche “Porta da Oriente”, visto che proprio via Aquileia raggiunsero Roma contaminazioni orientali che ebbero influssi profondi sull’Impero Romano in termini di idee, canoni artistici e sensibilità. Se il grande, e temuto, vicino di Palmira era la Persia, il grande vicino di Aquileia erano i popoli barbarici. A conferma di relazioni frequenti e molto vitali, nell’antica Roma fioriva una solida comunità palmirena, come dimostrano il bassorilievo con iscrizione in palmireno prestato per l’occasione dai Musei Capitolini.

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Volti di Palmira ad Aquileia sarà accompagnata dalla mostra fotografica Sguardi su Palmira – fotografie di Elio Ciol eseguite il 29 marzo 1996″, che si terrà nei nuovi spazi della Domus e Palazzo episcopale in piazza Capitolo e sarà costituita da venti preziosi scatti inediti del Maestro prima delle recenti distruzioni. Sarà inoltre esposta in piazza Capitolo la scultura “Le memorie di Zenobia” dell’artista contemporaneo siriano Elias Naman, generosamente prestata dal Gruppo Danieli: essa vuole ricordarci con il suo sguardo la drammaticità del momento presente. Collegate alla mostra saranno infine organizzate le conferenze del professor Daniele Morandi Bonacossi, docente di Archeologia del Vicino Oriente all’Università di Udine e direttore di missioni archeologiche a Palmira e a Ninive in Iraq (2 luglio al MAN, alle ore 17.30), del professor Paolo Matthiae, insigne archeologo, autore degli scavi di Ebla in Siria  (26 luglio), del Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, Comandante Generale del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, sul commercio illegale di antichità che, come è noto, è uno dei mezzi di finanziamento dei terroristi (data da definire in settembre).

Durante l’Aquileia Film Festival il 26 luglio verrà inoltre proiettato il cortometraggio “Quel giorno a Palmira” di Alberto Castellani, con l’intervista a Khaled al-Asaad, e nel corso dell’estate la prima italiana del film “Destruction of Memory”, di Tim Slade.

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Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, dal 2 luglio al 3 ottobre 2017.

Biglietti
– biglietto intero 6€
– biglietto ridotto 3€ per ragazzi tra 18 e 25 anni
– biglietto gratuito per minori di 18 anni e per le altre gratuità previste dalla normativa ministeriale
– biglietto UnicAquileia intero 12€
– biglietto UnicAquileia ridotto 9€

Orari
Lunedì: chiuso (lunedì 3 luglio il Museo rimarrà straordinariamente aperto dalle 15 alle 19)
Da martedì a domenica e festivi: 8.30 – 19.30 (chiusura biglietteria alle 19.00)